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    Maria Cristina IVALDI

    Insegnamento di DIRITTO DEI BENI CULTURALI DI INTERESSE RELIGIOSO

    Corso di laurea in SCIENZE DEL TURISMO

    SSD: IUS/11

    CFU: 6,00

    ORE PER UNITÀ DIDATTICA: 36,00

    Periodo di Erogazione: Primo Semestre

    Italiano

    Lingua di insegnamento

    ITALIANO

    Contenuti

    L’insegnamento ha ad oggetto lo studio della legislazione e della giurisprudenza in materia di beni culturali di interesse religioso, essenzialmente secondo un’ottica interna, con particolare attenzione alla produzione bilaterale (ex artt. 7 e 8 Cost.) che interessa anche quest’ambito.
    Vista la rilevanza in termini sia quantitativi sia qualitativi, precipua attenzione sarà data ai beni culturali cattolici anche se non mancherà la disamina delle norme pattizie in materia, contenute nelle diverse intese che lo Stato ha sottoscritto con le altre confessioni religiose, a partire dalla metà degli anni Ottanta del secolo scorso, così come del diritto canonico e degli altri diritti confessionali.

    Testi di riferimento

    ACRI. COMMISSIONE PER LE ATTIVITÀ CULTURALI, Beni ecclesiastici di interesse culturale. Ordinamento, conservazione, valorizzazione, il Mulino, Bologna, 2022, 200 pp.
    Durante le lezioni saranno indicati ulteriori materiali di studio e di approfondimento che saranno caricati online sul team dell’insegnamento.

    Obiettivi formativi

    L’insegnamento, in generale, si propone di trasmettere allo studente la conoscenza e l’approfondimento delle tematiche concernenti la materia dei beni culturali di interesse religioso secondo una prospettiva essenzialmente nazionale.
    Conoscenza e capacità di comprensione
    Al termine del percorso lo studente dovrà dimostrare di conoscere la genesi e l’assetto del sistema delle fonti concernenti i beni di interesse religioso non solo in riferimento al quadro normativo tratteggiato sul punto dal codice dei beni culturali ma anche dalle norme presenti in altre contesti, comprese quelle di derivazione bilaterale e quelle interne agli ordinamenti religiosi con particolare riferimento a quello canonico.
    Conoscenza e capacità di comprensione applicate
    Lo studente dovrà essere in grado di reperire, riconoscere e interpretare un testo normativo così come le eventuali applicazioni giurisprudenziali, con specifica attenzione al diritto vivente.
    Autonomia di giudizio
    Lo studente dovrà essere capace di analizzare e ricostruire diverse opzioni interpretative in ordine a un testo normativo o giurisprudenziale.
    Abilità comunicative
    Lo studente dovrà comunicare, come minimo in modo sufficientemente chiaro, quanto conosciuto e compreso nel corso delle lezioni, con coerenza logico-argomentativa e mediante l’uso appropriato di linguaggio giuridico.
    Capacità di apprendere
    Lo studente dovrà mostrare di aver acquisito la capacità di apprendere in maniera congrua i contenuti dell’insegnamento e di aver fatto proprie competenze che consentano la prosecuzione dello studio del diritto che regola la materia, anche in riferimento al diritto canonico e agli altri diritti confessionali

    Prerequisiti

    Non sono contemplati vincoli di propedeuticità.

    Metodologie didattiche

    Lezioni frontali e interattive. Sono previsti seminari di didattica integrativa per gli studenti-lavoratori iscritti a progetti di formazione contemplati nell’offerta formativa del Dipartimento di Scienze Politiche, per consentire una miglior comprensione degli argomenti oggetto dell’insegnamento.
    È contemplata l’esegesi di documentazione che presenti profili di pertinenza con l’insegnamento, da concordare con la titolare del corso o da scegliersi tra quelle richiamate nel testo di esame e nella ulteriore documentazione messa a disposizione online.

    Metodi di valutazione

    La verifica dei risultati dell’apprendimento avverrà mediante esame orale con votazione in trentesimi.
    La conoscenza delle fattispecie più rilevanti sarà accertata dapprima tramite domande generali e poi più specifiche (massimo quattro) alle quali lo studente dovrà rispondere mediante la ricostruzione delle vicende che hanno condotto all'attuale assetto giuridico. Attraverso l’analisi di un caso giurisprudenziale, lo studente dovrà attestare di saper organizzare le nozioni acquisite in modo dinamico e analitico.
    La valutazione avverrà secondo i criteri elencati di seguito.
    - Mancato superamento dell’esame:
    lo studente non possiede una conoscenza accettabile dei contenuti dei diversi argomenti in programma e non raggiunge alcun obiettivo formativo.
    - Esito sufficiente – da 18 a 20:
    lo studente dimostra una minima conoscenza degli argomenti principali dell’insegnamento e del linguaggio giuridico richiesto con scarsa capacità di applicare in modo adeguato le conoscenze teoriche a casi concreti prospettati.
    - Esito soddisfacente – da 21 a 23:
    lo studente, pur non mostrando la piena padronanza degli argomenti in programma, dimostra di possederne le conoscenze fondamentali che esprime con una soddisfacente proprietà di linguaggio.
    - Esito buono – da 24 a 26:
    lo studente mostra una conoscenza di base di tutti gli argomenti trattati che esprime con buona proprietà di linguaggio; il medesimo è in grado di applicare in modo adeguato le conoscenze teoriche a casi concreti.
    - Esito molto buono – da 27 a 29:
    lo studente dimostra una buona conoscenza degli argomenti in programma che esprime analiticamente mediante l’uso di un corretto linguaggio tecnico e con adeguate abilità comunicative.
    - Esito eccellente – da 30 a 30 e lode:
    lo studente dimostra un’eccellente conoscenza degli argomenti che sa rappresentare in modo analitico e sistematico dimostrando di padroneggiare la materia anche attraverso la capacità di effettuare collegamenti interni e rinvii.

    Altre informazioni

    Per i frequentanti almeno l'80% delle lezioni è contemplata la possibile esenzione dallo studio di alcune parte del libro di testo e dell'ulteriore materiale didattico messo a disposizione sul team dell'insegnamento, a fronte della predisposizione di una relazione scritta o orale, da concordarsi con la titolare del corso.

    Programma del corso

    Il programma si articola come segue:
    1) origine della tutela giuridica dei beni culturali nell’ordinamento giuridico italiano. Gli antecedenti canonici in materia di protezione del patrimonio storico-artistico. I beni culturali nella codificazione canonica del 1917 e del 1984 – 0,5 CFU;
    2) gli organismi della Santa Sede competenti nella materia de qua: la Pontificia commissione per i beni culturali della Chiesa. La produzione normativa della Conferenza episcopale italiana sul punto. L’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto – 0,5 CFU;
    3) il vincolo di destinazione dei beni culturali cattolici destinati al culto pubblico nel codice civile italiano (art. 831). Il Fondo edifici di culto (FEC). Le limitazioni di ingresso negli edifici di culto delle confessioni religiose. Il regime degli edifici di culto sconsacrati – 0,5 CFU;
    4) l’assetto costituzionale in materia di beni culturali (art. 9 Cost. e la rilevanza della modifica titolo V (legge cost. 18 ottobre 2001, n. 3) per la materia de qua e la ripartizione di competenze tra Stato e regioni ai sensi dell’art. 117 Cost. Il codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 – 1 CFU;
    5) la regolamentazione bilaterale di cui all’Accordo di Villa Madama del 1984. La collaborazione nella fruizione dei beni culturali, nel rispetto delle esigenze connesse al culto e al carattere religioso dei beni in oggetto. La normativa relativa alle biblioteche e agli archivi ecclesiastici. La disciplina dei musei ecclesiastici – 1 CFU;
    6) le intese e le convenzioni tra il ministero dei beni culturali e la Conferenza episcopale italiana (13 settembre 1996, 8 aprile 2002 e 26 gennaio 2005). L’accordo 8 marzo 2005 tra il Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici del Ministero per i beni e le attività culturali e l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della CEI – 0,5 CFU;
    7) la normativa relativa ai santuari. La disciplina delle sepolture e delle altre cose mobili destinate al culto – 0,5 CFU;
    8) il c.d. “federalismo ecclesiastico”: cenni a intese, accordi e convenzioni tra le regioni e le conferenze episcopali regionali – 0,5 CFU;
    9) i beni culturali nelle intese ex art. 8, comma terzo, Cost. stipulate con le confessioni diverse dalla cattolica – 0,5 CFU
    10) i beni culturali dello Stato Città del Vaticano (artt. 16 e 17, Trattato lateranense del 1929) e il privilegio della extra-territorialità. L’attività sovranazionale e internazionale della Santa Sede in materia di beni culturali – 0,5 CFU.
    Un test di autovalutazione sul programma sarà sottoposto, a richiesta, agli studenti-lavoratori iscritti a progetti di formazione.

    English

    Teaching language

    Teaching language
    Italian.

    Contents

    Contents.
    The course focuses on the study of legislation and case law about religious cultural heritage, essentially from an internal point of view, with particular attention to bilateral legal regulations (ex Articles 7 and 8 of the Constitution) that also affect this area.
    Given their importance in both quantitative and qualitative dimensions, priority will be given to Catholic cultural heritage, although there will also be no lack of an in-depth analysis of the relevant bilateral provisions, included in the different agreements that the State has signed with other religious denominations since the mid-1980s, as well as of canon law and other confessional rules.

    Textbook and course materials

    Textbook.
    ACRI. COMMISSIONE PER LE ATTIVITÀ CULTURALI, Beni ecclesiastici di interesse culturale. Ordinamento, conservazione, valorizzazione, il Mulino, Bologna, 2022, 200 pp.
    Additional study materials will be indicated during the lectures and will be uploaded online on the teaching team.

    Course objectives

    Learning objectives.
    In the course, the general aim is to transmit to students the knowledge and in-depth study of issues concerning religious cultural heritage from an essential national perspective.
    Knowledge and understanding
    At the end of the course, the student will have to show knowledge of the genesis and structure of the system of sources concerning religious cultural heritage, not only with reference to the regulatory framework outlined on this point by the Code of Cultural Heritage but also by the provisions included in other frameworks, including those of bilateral origin and those within religious orders with particular reference to the canonical one.
    Applied knowledge and understanding
    The student is expected to research, recognize and appraise a legal text and case law applications, if any in the national systems concerned, with particular attention to living law.
    Making judgements
    The student is awaited to analyse and reconstruct different interpretative options about a legal text.
    Communication skills
    The student is asked to communicate what he knows and understands in the course, with logical and argumentative coherence and through the proper use of legal language.
    Learning skills
    The student is required to show he has achieved the ability to learn the substance of the course appropriately and that he has achieved the skills that allow him to pursue the study of the law governing the topic, also with reference to canon law and other denominational rights

    Prerequisites

    Prerequisites.
    No propaedeuticity constraints are envisaged.

    Teaching methods

    Teaching methods.
    In front and interactive lessons. Integrative teaching seminars are planned for student workers enrolled in learning projects covered by the Department of Political Science to allow a better understanding of the topics studied.

    An exegesis of legal documents of relevance to the religious cultural heritage is foreseen. These documents may be chosen from those mentioned in the examination book and in the additional material made available online or agreed with the professor of the course.

    Evaluation methods

    Learning evaluation methods.
    The evaluation of the learning outcomes will be carried out by oral examination with a mark in thirtieths.
    The knowledge of the most relevant cases will be verified first through general questions and then more specific (up to four) to which the student will be required to respond through the reconstruction of the circumstances that resulted in the current legal framework.
    Through the analysis of a case law, the student must attest to knowing how to organize the concepts acquired in a dynamic and analytical way.
    The evaluation will be carried out according to the following criteria.
    - Unsuccessful exam:
    the student does not have an acceptable knowledge of the different arguments in the program and does not reach any learning goal.
    - Sufficient outcome – from 18 to 20:
    the student shows a minimum knowledge of the main subjects of the course and of the legal language required, with limited ability to apply the theoretical knowledge to the concrete cases proposed.
    - Satisfactory result – from 21 to 23:
    the student, although not showing full competence of the topics in the program, shows that he has the fundamental knowledge expresses with a satisfactory property of language.
    - Good result – from 24 to 26:
    the student shows a basic knowledge of the subjects dealt with, which he expresses with good language properties; he is able to apply properly the theoretical knowledge to concrete cases.
    - Very good result – from 27 to 29:
    the student shows a good knowledge of the program which he articulates analytically through the proper use of technical language and with adequate communication skills.
    - Excellent result – from 30 to 30 cum laude:
    the student shows an excellent knowledge of the arguments that he can be presented in an analytical and systematic way demonstrating to master them still through the ability to make connections.

    Other information

    Other informations.
    For those who attend at least 80% of the lessons, exemption from the study of parts of the textbook and of the additional study materials available on the teaching team, after preparing a written or oral presentation, to be agreed with the professorship of the course is possible.

    Course Syllabus

    Extended programme.
    The extended programme is structured as follows:
    1) the origins of the legal protection of cultural heritage in the Italian legal system. The canonical antecedents in the field of protection of the historical-artistic heritage. The cultural heritage in the canonical codes of 1917 and 1984 – 0,5 CFU;
    2) the Holy See’s bodies in charge of this matter: the Pontifical Commission for the Cultural Heritage of the Church. The legal regulations of the Italian Bishops Conference on this point. The National Office for Ecclesiastical Cultural Heritage and Religious Buildings – 0,5 CFU;
    3) the destination commitment of Catholic religious cultural heritage used for public worship in the Italian Civil Code (Art. 831). The Fund for Buildings of Worship (FEC). Restrictions on access to worship buildings of religious denominations. The status of de-consecrated worship buildings – 0,5 CFU;
    4) the constitutional framework on cultural heritage (Art. 9 Const.) and the relevance of the Title V amendment (Constitutional Law no. 3 of 18 October 2001) for this area end the distribution of powers between the State and the Regions in the field of cultural heritage pursuant Article 117 Const. The 2004 Cultural Heritage and Landscape Code – 1 CFU;
    5) the bilateral regulations of the 1984 Villa Madama Agreement. The cooperation in the use of the Church’s cultural heritage, respecting the requirements of worship and the religious character of the assets. The rules concerning ecclesiastical libraries and archives. The provisions governing ecclesiastical museums – 1 CFU;
    6) The understandings and conventions between the Ministry for Cultural Heritage and the Italian Bishops’ Conference (13 September 1996, 8 April 2002 and 26 January 2005). The agreement of 8 March 2005 between the Department for Cultural and Landscape Heritage of the Ministry for Cultural Heritage and Activities and the National Office for Ecclesiastical Cultural Heritage of the Italian Episcopal Conference – 0.5 CFU;
    7) The discipline of sanctuaries. The regulation of burials and other movable property destined for worship – 0.5 CFU;
    8) the so-called “ecclesiastical federalism”: remarks on understandings, agreements and conventions between regions and regional episcopal conferences – 0.5 CFU;
    9) cultural heritage in the agreements under Art. 8, para. 3 of the Constitution stipulated with confessions other than Catholic – 0.5;
    10) the cultural heritage of the Vatican City State (Articles 16 and 17, Lateran Treaty of 1929) and the privilege of extra-territoriality. The Holy See’s supranational and international action on cultural heritage – 0.5 CFU.
    A self-evaluation test on the programme will be submitted, on request, to student workers enrolled in learning projects.

     

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